venerdì 6 febbraio 2009

Non è che io voglia entrare nel dibattito che in questi giorni sta scuotendo l'Italia sul caso di Eluana Englaro, voglio solo riportare delle parole "ufficiali", ma che ben si adattano al caso: 

L’interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all‘’accanimento terapeutico’. Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente.

Questo testo è tratto da Il Catechismo della Chiesa Cattolica, Parte Terza - La vita in Cristo, Sezione seconda - I dieci Comandamenti, Capitolo Secondo - "Amerai il prossimo tuo come te stesso", Articolo 5 "Il Quinto Comandamento", redatto dal cardinale Ratzinger, al capitolo “Il rispetto per la vita umana”, 2278.

Se si è cristiani, perchè si vuole impedire che l'anima di una ragazza, che per la scienza non ha più nessuna possibilità di tornare ad una vita che non sia puramente vegetativa, si riunisca a Dio?